Newsroom

Acqua e Pace: un binomio cruciale per il nostro futuro

Giornata mondiale dell’acqua 2024. Scopri come l'acqua, essenziale per la vita, può essere sia promotrice di pace che fonte di conflitto, e quanto sia urgente affrontare la sfida della scarsità idrica per un futuro sostenibile. (Immagine di freepik)

In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua di quest'anno, le Nazioni Unite esplorano il tema centrale del legame tra acqua e pace, riflettendo sugli impatti devastanti della scarsità d'acqua e sull'urgenza di agire per affrontare questa sfida globale, riconoscendo il potenziale dell'acqua come strumento di promozione della pace e della stabilità.

I NUMERI DELL’EMERGENZA

Secondo uno studio del 2022 dell’OMS, 1,4 milioni di persone muoiono ogni anno e 74 milioni avranno la vita accorciata da malattie legate alla scarsità di acqua, servizi igienici e igiene.

Attualmente, la metà della popolazione mondiale, pari a 4 miliardi di persone, vive con una grave scarsità d’acqua per almeno un mese all’anno. Inoltre, circa 4,2 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari e 2,2 miliardi non dispongono di acqua potabile sicura."

L'uso globale dell'acqua è cresciuto di circa l'1% all'anno negli ultimi quarant'anni e si prevede che continuerà a aumentare fino al 2050, principalmente a causa della crescita demografica, dello sviluppo socioeconomico e dei cambiamenti nei modelli di consumo. Questo aumento sarà particolarmente significativo nei paesi a medio e basso reddito, soprattutto nelle economie emergenti. La scarsità d'acqua è diventata endemica a causa dello stress idrico locale e dell'inquinamento delle acque dolci, che si sta diffondendo sempre più rapidamente. I cambiamenti climatici peggioreranno ulteriormente la situazione, portando ad un aumento della scarsità d'acqua stagionale nelle regioni che attualmente dispongono di abbondanti risorse idriche e aggravando la situazione in quelle regioni già colpite dalla carenza d'acqua, come il Medio Oriente e il Sahel in Africa. (UN World Water Development Report).

IN GUERRA PER L’ORO BLU

La distribuzione disomogenea delle risorse idriche, aggravata dall'aumento demografico e dai cambiamenti climatici, alimenta tensioni che sfociano in guerre e crisi umanitarie. Ne è un doloroso esempio il caso del Darfur, in Sudan, una regione che si estende tra l'arido deserto del Sahara a nord e la più fertile savana a sud.

Da oltre vent'anni, il Darfur è teatro di sanguinosi scontri etnici e politici. Tuttavia, la progressiva desertificazione dell'area, causata dalla prolungata siccità, ha intensificato le controversie legate alla gestione delle risorse idriche tra agricoltori e pastori nomadi. Queste tensioni hanno generato episodi di violenza che hanno provocato la morte di decine di migliaia di persone e hanno costretto un numero incalcolabile di individui a diventare profughi o sfollati. La diminuzione delle precipitazioni del 15-20% ha ulteriormente aggravato la situazione, portando al graduale avanzamento del deserto del Sahara verso sud e riducendo la superficie di terra disponibile per le attività agricole e zootecniche.

Negli ultimi venti anni, i conflitti in cui in qualche modo è stata coinvolta l’acqua sono stati più di un migliaio, localizzati in tutto il mondo, soprattutto in Asia e in Africa.

Il Pacific Institute, un istituto di ricerca senza scopo di lucro con sede negli Stati Uniti, ha sviluppato la Water Conflict Chronology, il database open-source più completo al mondo riguardante i conflitti per il controllo dell’oro blu.

La cronologia viene aggiornata periodicamente con modifiche e nuovi dati. L’ultimo aggiornamento nel novembre 2023 ha ampliato il catalogo degli eventi, includendo nuovi dati dalla guerra tra Russia e Ucraina, crescenti tensioni in Medio Oriente e nuove preoccupazioni riguardanti il ruolo di siccità, clima e scarsità in AfricaAsia meridionale.

Questi conflitti legati all'acqua sono destinati a crescere anche a causa di fattori geopolitici, disuguaglianze socialigestione inadeguataimpatti ambientali e una competizione economica senza regole tra settori produttivi diversi (agricoltura, industria, domestico).

Le previsioni delle Nazioni Unite indicano che entro il 2025 due terzi della popolazione mondiale vivranno in aree con carenza di acqua e oltre 700 milioni di persone saranno a rischio di sfollamento entro il 2030, 250 milioni solo in Africa. (Fonte: UNDP).

Verso una nuova rotta

Guardando al futuro, la protezione e la gestione delle risorse idriche emergono come fattori cruciali per affrontare la sfida della sostenibilità globale. L’accesso equo all'acqua e ai servizi igienico-sanitari possono avere effetti positivi su tutta la società, promuovendo la cooperazione pacifica.

António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha voluto ricordare durante la UN Water Conference del 2023 che: “l’umanità sta percorrendo ciecamente una strada pericolosa. Il consumo eccessivo e lo sviluppo eccessivo, l’uso insostenibile dell’acqua, l’inquinamento e il riscaldamento globale incontrollato stanno prosciugando la linfa vitale dell’umanità, goccia dopo goccia. Gli effetti sono ovunque intorno a noi: dalle ondate di caldo, siccità, inondazioni e tempeste violente provocate dai cambiamenti climatici, alla fornitura mondiale di acqua dolce contaminata da sostanze inquinanti, sostanze chimiche e torrenti di acqua salata provenienti dall’innalzamento del livello del mare”.

Come ha ampiamente dimostrato il Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche presentato l’anno scorso, la protezione e la preservazione di questa preziosa risorsa per le generazioni future dipendono dalle partnership. Secondo Guterres: “La gestione e la conservazione intelligente delle risorse idriche mondiali significa riunire governi, imprese, scienziati, società civile e comunità, comprese le comunità indigene, per progettare e fornire soluzioni concrete. Ora è il momento di restare uniti e investire nella gestione e nella governance delle risorse idriche mondiali e degli ecosistemi di acqua dolce. Dobbiamo rafforzare la responsabilità e garantire un accesso equo all’acqua per tutte le persone, mettendo la conservazione di questa preziosa risorsa al primo posto nei piani e nelle priorità nazionali e globali.