Newsroom

COP28: l’appello urgente di Papa Francesco per una transizione energetica giusta e inclusiva

Dall'enciclica "Laudato Si'" a "Laudate Deum": il Pontefice apre il dibattito sulla crisi climatica in vista della COP28 a Dubai e sottolinea l'urgenza di azioni concrete per la transizione energetica, la salvaguardia del nostro pianeta e il rispetto della dignità di ogni vita umana.

Nel mese di ottobre, Papa Francesco ha dato alla stampa Laudate Deum, l'esortazione apostolica sulla crisi climatica che aggiorna l'enciclica LAUDATO SI' sulla cura della casa comune, pubblicata il 25 maggio 2015.

Laudate Deum è un urgente richiesta di attenzione per l’emergenza climatica“ che va oltre un approccio meramente ecologico perché la nostra cura per l’altro e la nostra cura per la terra sono intimamente legate. Il cambiamento climatico è una delle principali sfide che la società e la comunità globale deve affrontare.” … “Il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a punto di rottura”.

https://www.youtube.com/watch?v=JfqpZrXnw8k&t=28s

Guardando alla COP28

Con questo documento, il Papa invia un segnale forte e incisivo alla comunità internazionale che dal 30 novembre al 12 dicembre, vedrà riuniti a Dubai per l’annuale Conferenza delle Parti (COP) i rappresentanti di 198 paesi: “Se abbiamo fiducia nella capacità dell’essere umano di trascendere i suoi piccoli interessi e di pensare in grande, non possiamo rinunciare a sognare che la COP28 porti una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente”.

Questa conferenza può essere il punto di svolta: “Speriamo che quanti interverranno siano strateghi capaci di pensare al bene comune e al futuro dei loro figli, piuttosto che agli interessi di circostanza di qualche paese o azienda”.

Il pontefice richiama alle responsabilità delle politiche internazionali, ai processi decisionali multilaterali e alle comunità statuali: “Le soluzioni più efficaci non verranno solo da sforzi individuali, ma soprattutto dalle grandi decisioni della politica nazionale e internazionale”.

Oltre il negazionismo scientifico

Laudate Deum prende le distanze da coloro che cercano di minimizzare la questione climatica: “Per quanto si cerchi di negarli, nasconderli, dissimularli o relativizzarli, i segni del cambiamento climatico sono lì sempre più evidenti. Nessuno può ignorare che negli ultimi anni abbiamo assistito a fenomeni estremi, frequenti periodi di caldo anomalo, siccità e altri lamenti della terra che sono alcune espressioni tangibili di una malattia che colpisce tutti noi” … “Siccità e alluvioni, prosciugamento di laghi e popolazioni spazzate via da maremoti e inondazioni hanno in fondo la stessa origine.

I dati degli ultimi report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ci ricordano la verità scientifica dei fatti e le responsabilità della attività antropiche di un clima in mutamento.

L’origine umana del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio. La concentrazione dei gas serra nell’atmosfera che causano il riscaldamento globale, è rimasta stabile fino al XIX secolo, al di sotto delle 300 parti per milione in volume. Ma a metà di quel secolo, in coincidenza con lo sviluppo industriale, le emissioni hanno iniziato ad aumentare. Negli ultimi cinquant’anni l’aumento ha subito una forte accelerazione.” … “Mentre scrivevo la Laudato sì ha raggiunto il massimo storico – 400 parti per milione – arrivando nel giugno 2023 a 423 parti per milione. Nel contempo, notiamo che negli ultimi cinquant’anni la temperatura è aumentata a una velocità inedita, senza precedenti negli ultimi duemila anni. In questo periodo la tendenza è stata di un riscaldamento di 0,15 gradi centigradi, il doppio rispetto agli ultimi 150 anni. Dal 1850 a oggi la temperatura globale è aumentata di 1,1 gradi centigradi.” … “Alcune manifestazioni di questa crisi climatica sono già irreversibili per almeno centinaia di anni, come l’aumento della temperatura globale degli oceani, l’acidificazione e la riduzione di ossigeno.” …. “Lo stesso vale per il processo che porta alla riduzione dei ghiacciai continentali. Lo scioglimento dei poli non può essere invertito per centinaia di anni. Per questo motivo, non possiamo più fermare gli enormi danni che abbiamo causato. Siamo appena in tempo per evitare danni ancora più drammatici”.

Agire per il clima, insieme si può.

Occorre agire presto e assieme, evitando ulteriori ritardi: “Il mondo sta diventando così multipolare e allo stesso tempo così complesso che è necessario un quadro diverso per una cooperazione efficace. Si tratta di stabilire regole universali ed efficienti per garantire questa protezione mondiale. Sono necessari spazi di conversazione, consultazione, arbitrato, risoluzione dei conflitti, supervisione e, in sintesi una sorta di maggiore democratizzazione nella sfera globale per esprimere e includere le diverse situazioni”.

Altrettanto chiara nel paragrafo 55 l’urgenza di una reale transizione energetica orientata alle energie pulite, tesa al superamento dei combustibili fossili e al cambiamento diffuso di uno “stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale” a favore di forme di vita più semplici, rispettose della terra e delle future generazioni.

Per maggiori approfondimenti sulla COP28: https://www.cop28.com/en/