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Un mese dal rapporto di Mario Draghi: l’Europa è pronta a cambiare?

Un’analisi strategica di 400 pagine che offre 170 soluzioni immediate per rilanciare la produttività e affrontare le sfide della decarbonizzazione e della transizione tecnologica. La discussione inizia a novembre a Budapest.

Lunedì 9 settembre a Bruxelles, Mario Draghi ha presentato ‘Il futuro della competitività europea’, un’analisi strategica commissionata dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.

Produttività e crescita economica: le priorità per l'Europa

In 400 pagine, l’ex Presidente del Consiglio dei Ministri offre una visione approfondita su come l’Europa possa rilanciare la propria competitività e produttività, affrontando al contempo le sfide della decarbonizzazione e della transizione tecnologica. Il report contiene circa 170 proposte "attuabili fin da subito" per un cambiamento radicale, con l’obiettivo di far mantenere all’Europa il passo con i suoi principali rivali economici, Cina e Stati Uniti.

Il report ruota attorno a tre assi fondamentali: innovazione, difesa e decarbonizzazione, con un punto di partenza chiaro: rilanciare la produttività per rimanere competitivi. Da anni, infatti, la stagnazione economica ha avuto ripercussioni dirette sulle famiglie europee, con un peggioramento del tenore di vita e una crescente instabilità geopolitica.

Draghi avverte: "Se l’Europa non riuscirà a diventare più produttiva, saremo costretti a scegliere. Non saremo in grado di diventare, allo stesso tempo, un leader nelle nuove tecnologie, un faro di responsabilità climatica e un attore indipendente sulla scena mondiale. Non saremo in grado di finanziare il nostro modello sociale. Dovremo ridimensionare alcune, se non tutte, le nostre ambizioni."

Decarbonizzazione: la via maestra

Uno dei punti centrali del report è la necessità di combinare decarbonizzazione e competitività. Draghi vede la transizione ecologica non solo come una risposta alla crisi climatica, ma anche come una straordinaria opportunità di crescita economica. Tuttavia, avverte che i combustibili fossili continueranno a influenzare i costi dell’energia almeno fino alla fine del decennio. Perciò, è fondamentale che i benefici della transizione energetica vengano trasferiti agli utenti finali, riducendo i costi per famiglie e imprese.

L’Europa è leader mondiale in tecnologie pulite, come turbine eoliche e combustibili a basse emissioni di carbonio, ma la concorrenza globale è in aumento, soprattutto dalla Cina. Senza una strategia unitaria, il vecchio continente rischia di perdere terreno in questo settore cruciale.

Come azienda impegnata nella produzione di energie rinnovabili, crediamo che il futuro della competitività europea passi attraverso un impegno concreto per lo sviluppo di tecnologie sostenibili.

Il contributo delle energie rinnovabili alla competitività europea

Noi di L&L siamo in prima linea nella transizione verso un'economia decarbonizzata, investendo in fonti di energia rinnovabile come il solare e l'eolico.

Le nostre tecnologie innovative contribuiscono a ridurre le emissioni e a migliorare la competitività energetica dell'Europa. Siamo convinti che solo attraverso un piano congiunto e un forte impegno nella transizione energetica l’Europa potrà mantenere la sua leadership nelle tecnologie pulite e garantire un futuro sostenibile e competitivo per tutti e tutte.

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Conclusioni 

Saprà l’Europa agire ora, evitando di procrastinare per preservare il modello sociale e i nostri valori di prosperità, equità, libertà, pace e democrazia in un ambiente sostenibile? Mario Draghi afferma: “Questo report vede la luce in un momento difficile per il nostro continente. Dovremmo abbandonare l’illusione che solo procrastinare possa preservare il consenso. Anzi, la procrastinazione non ha prodotto altro che una crescita più lenta, e di certo non ha generato più consenso. Siamo arrivati al punto in cui, se non agiamo, saremo costretti a compromettere il nostro benessere, il nostro ambiente o la nostra libertà.”

La prima discussione ufficiale su queste proposte avverrà l’8 novembre, a Budapest, durante il vertice informale del consiglio europeo, dove la strategia industriale dell'Europa sarà al centro dell'attenzione.