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5 dicembre: Giornata mondiale del Suolo

Dall'agricoltura sostenibile il cambiamento per raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica e ripristinare gli ecosistemi naturali.
In occasione della giornata mondiale dedicata al suolo (World Soil Day), istituita nel 2014 dalla Food and Agricolture Organization (FAO) delle Nazioni Unite per promuovere una gestione sostenibile delle risorse del terreno, è importante fermarsi a riflettere sui dati pubblicati dall’ISPRA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) a luglio di quest’anno. Nell’ultimo anno, le nuove coperture artificiali (asfalto e cemento) hanno riguardato 56,7 km2, ovvero, in media, più di 15 ettari al giorno, un incremento che fa perdere al nostro Paese quasi 2 metri quadrati di suolo ogni secondo, causando la perdita di aree naturali e agricole. Se da una parte Il consumo di suolo continua a modificare il nostro Paese, dall’altra la perdita delle funzioni dei nostri ecosistemi continua a un ritmo non più sostenibile producendo un danno economico potenziale che supera i 3 miliardi di Euro ogni anno. Il Rapporto sul consumo di suolo dell’Ispra mette in evidenza come “Le aree perse in Italia dal 2012 avrebbero garantito la fornitura complessiva di 4 milioni e 155 mila quintali di prodotti agricoli e l’infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, non sono più disponibili per la ricarica delle falde e aggravano la pericolosità idraulica dei nostri territori. Nello stesso periodo, la perdita della capacità di stoccaggio del carbonio di queste aree (circa tre milioni di tonnellate) equivale, in termini di emissione di CO2, a quanto emetterebbero oltre un milione di autovetture con una percorrenza media di 11.200 km l’anno tra il 2012 e il 2020: un totale di oltre 90 miliardi di chilometri percorsi, più di 2 milioni di volte il giro della terra”. Di fronte a un quadro così sconcertante e sconfortante siamo chiamati tutti ad agire per contribuire a proteggere il suolo e preservare la biodiversità. La strategia Farm to Forkcioè dal “campo alla tavola”, è il piano decennale della Commissione Europea per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente. Le principali priorità su cui intervenire entro il 2030 sono:
  • ridurre del 50% dell’uso di pesticidi chimici;
  • dimezzare la perdita di nutrienti, garantendo al tempo stesso che la fertilità del suolo non si deteriori e riduzione di almeno il 20% l’uso di fertilizzanti;
  • ridurre del 50% le vendite totali di antimicrobici per gli animali d’allevamento e di antibiotici per l’acquacoltura;
  • trasformare il 25% dei terreni agricoli in aree destinate all’agricoltura biologica.
Noi di Lazzari&Lucchini siamo convinti che il territorio, come luogo di specificità produttive e proprio di una comunità, vada valorizzato e preservato per il benessere di intere generazioni. Lavoriamo per assicurarci che i processi produttivi di biometano avanzato avvengano in modo sostenibile e con il minor impatto ambientale. Con lo stesso impegno produciamo concimi organici biologici per conservare le qualità del suolo e aumentare la sua fertilità in modo naturale, utilizzando come materia prima digestato proveniente da soli reflui d'allevamento e sottoprodotti di origine agricola. Una prospettiva nuova per ristrutturare le relazioni tra agricoltura e società è sotto i nostri occhi: “La battaglia per la conservazione degli spazi aperti e del suolo agricolo può essere fatta coinvolgendo l’intelligenza economica, mobilitando le migliori energie dell’economia civile, dimostrando che ecologia e economia, uso del suolo e mercato, possono trovare inedite sinergie e rimettere ordine alle priorità". (Amor Loci, Paolo Pileri).